Liberi, prigionieri genuflessi

mendicante e cane sul Ponte San Carlo, Praga.

Liberi prigionieri e genuflessi (1 parte)

L’ispirazione mi è venuta leggendo questo articolo

in cui il politologo internazionale ci descrive una categoria importante della vita italiana i genuflessi.

La categoria è in costante aumento e alla fine non c’è stato periodo storico dove non sia esistita e prolificata.

Ma oggi è deludente vedere scene di genuflessi, vere schiere squadroni che in nome di un non meglio specificato interesse lavano i pavimenti con il pantalone e dicono sempre sì.

Ma la domanda che mi ronzava nella testa era un’altra: quale è il contrario di genuflesso. E lì facilmente sono arrivato a libero di pensare, di sbagliare di essere fuori dal coro. Solo che anche se sono arrivato subito alle conclusioni più difficile è praticare la strada della libertà. Bisogna avere una montagna di “attrezzi” di cui oggi non disponiamo. Ne cito alcuni : di tempo,

di conoscenze di strumenti utili per applicarla, di soldi, di amicizie.

Il tempo è necessario per informarci per non farci prendere in giro dalla pubblicità, bisogna provare i prodotti, testare la validità di quello che ci promettono.

La conoscenza è utile per non perdere tempo e risolvere i problemi che si profilano davanti a noi velocemente brillantemente e al meglio.

Gli strumenti utili non devono essere ne troppi deboli ne troppo costosi esosi e complicati da utilizzare altrimenti non li utilizziamo, li utilizziamo male o non li utilizziamo proprio.

I soldi sono necessari per trovare nuove strade non esplorate, mentre le amicizie sono utili per sopravvivere e per utilizzare le loro informazioni e consigli.

Naturalmente la sensazione di essere liberi di poter pensare di esprimere il proprio pensiero e di poterlo comunicare agli altri anche se sono in completo disaccordo con voi non ha prezzo.

nella seconda parte nei giorni prossimi proverò a scrivere dei prigionieri.

Liberi, prigionieri, genuflessi

prono

mendicante e cane sul Ponte San Carlo, Praga. 

 

Liberi prigionieri e genuflessi (1 parte)

L'ispirazione mi è venuta leggendo questo articolo

in cui il politologo internazionale ci descrive una categoria importante della vita italiana i genuflessi.

 

La categoria è in costante aumento e alla fine non c'è stato periodo storico dove non sia esistita e prolificata.

 

Ma oggi è deludente vedere scene di genuflessi, vere schiere squadroni che in nome di un non meglio specificato interesse lavano i pavimenti con il pantalone e dicono sempre sì.

Ma la domanda che mi ronzava nella testa era un'altra: quale è il contrario di genuflesso. E lì facilmente sono arrivato a libero di pensare, di sbagliare di essere fuori dal coro. Solo che anche se sono arrivato subito alle conclusioni più difficile è praticare la strada della libertà. Bisogna avere una montagna di “attrezzi” di cui oggi non disponiamo. Ne cito alcuni : di tempo,

di conoscenze di strumenti utili per applicarla, di soldi, di amicizie.

 

Il tempo è necessario per informarci per non farci prendere in giro dalla pubblicità, bisogna provare i prodotti, testare la validità di quello che ci promettono.

La conoscenza è utile per non perdere tempo e risolvere i problemi che si profilano davanti a noi velocemente brillantemente e al meglio.

Gli strumenti utili non devono essere ne troppi deboli ne troppo costosi esosi e complicati da utilizzare altrimenti non li utilizziamo, li utilizziamo male o non li utilizziamo proprio.

I soldi sono necessari per trovare nuove strade non esplorate, mentre le amicizie sono utili per sopravvivere e per utilizzare le loro informazioni e consigli.

 

Naturalmente la sensazione di essere liberi di poter pensare di esprimere il proprio pensiero e di poterlo comunicare agli altri anche se sono in completo disaccordo con voi non ha prezzo.

 

 

nella seconda parte nei giorni prossimi proverò a scrivere dei prigionieri.

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Cilento: agricoltura bioloogica

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Sabato 10 aprile, il biologico campano si incontra a Ceraso (SA) in P.zza San Silvestro 10 (sede del Bio-distretto Cilento). In occasione dellassemblea pubblica dellAssociazione Italiana per lAgricoltura Biologica – Campania, sarà presentata in anteprima assoluta la PIATTAFORMA CAMPANA PER LA FILIERA CORTA DEI PRODOTTI BIOLOGICI. Negli ultimi anni è cambiato il modo di produrre e consumare gli alimenti bio; sono aumentate le aziende "a dimensione umana", nelle quali hanno assunto sempre più un ruolo centrale il contadino ed il rispetto dei cicli naturali e dellambiente. Nel contempo i consumatori si sono evoluti e pretendono di essere protagonisti delle proprie scelte alimentari, entrando in contatto diretto con chi coltiva, per verificarne correttezza e modalità di produzione. I tempi sono finalmente divenuti maturi per cambiare radicalmente anche il modo di vendere i prodotti biologici. Come recita il motto della più importante campagna di promozione dei prodotti biologici, "Il Bio sotto casa", finanziata dallUnione Europea e dallItalia e realizzata da AIAB, AMAB e Coldiretti: "Filiera corta, lagricoltura che la sa lunga. Consumatori protagonisti e aziende consapevoli. Il modello è semplice ed i risultati straordinari. Si acquista direttamente dai produttori locali e si contribuisce a diffondere le colture tipiche, le biodiversità e le tradizioni gastronomiche. La Filiera corta è il modello di distribuzione naturale dei prodotti biologici: più redditività per le imprese, più potere di acquisto per i consumatori. La Filiera Corta coinvolge tutti: rispetta lambiente, chi lo lavora e chi lo vive". In Italia, da una recente indagine (rapporto Bio Bank 2009) è emerso che dal 2006 la vendita diretta nelle aziende biologiche è in continua crescita. 500 gruppi di acquisto (+66%); 1950 aziende hanno un loro spaccio aziendale (+ 47%); 110 siti internet sono dedicati esclusivamente alla vendita on line (+39%). Ormai, quasi due italiani su tre acquistano prodotti in vendita diretta, almeno una volta allanno mentre circa il 15% lo fa con una frequenza settimanale (dati SWG ed Agri2000). E tutto questo lo si vede nei bilanci delle aziende. I numeri parlano chiaro: chi effettua la vendita diretta è meno colpito dalla crisi rispetto a chi si rivolge ai tradizionali circuiti di commercializzazione. LAIAB, interpretando i bisogni dei produttori e dei consumatori, ha promosso la realizzazione di cinque piattaforme per la filiera corta dei prodotti biologici che, grazie al progetto "Login BIO" cofinanziato dal MIPAAF nellambito del "Programma di azione nazionale per lagricoltura biologica e i prodotti biologici", permetterà alla Campania, alla Calabria, alla Sardegna, alla Sicilia ed allUmbria di essere allavanguardia nella sperimentazione di nuove forme di logistica innovativa per il biologico. La piattaforma campana sorgerà nel Cilento, allinterno dellarea del Parco nazionale, terra delezione della Dieta Mediterranea e sede del primo bio-distretto multi vocazionale dEuropa, formalmente istituito con decreto della Regione Campania. Lincontro di Ceraso sarà anche loccasione per discutere sulle nuove frontiere della certificazione bio, che proprio nel Cilento vedrà uno dei laboratori privilegiati per lattuazione di un altro importante progetto approvato allAIAB dal MIPAAF, e della campagna "Primavera Bio" che questanno prenderà il via il 16 aprile e per un mese porterà i consumatori direttamente nelle aziende agricole, dove saranno organizzate visite guidate, laboratori didattici e degustazioni a base di prodotti biologici.

informazioni

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