barbari

Barbari è

la cover story di Baricco.

 

questo è il tema affrontato da Wired, 4 anni fa da Baricco. in questo articolo da Eugenio

Scalfari critica Baricco e Luca de Biase scrive su questa piacevole diatriba.

Sono positivi negativi, e soprattutto l'attuale intellighenzia italiana basata sulla profondità è nel giusto o cosa e la muraglia che deve ostacolare i barbari riuscirà nel suo intento.

 

Ma la muraglia chi deve proteggere e da chi?

 

 

La barbaria se possiamo permetterci consiste nel poter prendere parte al discorso e all'argomento tutti quelli che sono interessati all'argomento o la difesa dei privilegi.
Sto con i barbari,  per un semplice motivo sedersi al tavolo è sempre meglio che vedere gli altri che ci spiegano se il pollo è buono oppure perchè non mangiarlo

 

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benvenuti a bordo!!!!

Signore e Signure benvenute a tutte quante ncoppa stu volo e lEasyJet».


Potrebbero diventare così, cioè in dialetto, gli annunci di bordo nei voli in Italia della compagnia low cost inglese. Che, cavalcando la polemica sullintroduzione dei dialetti a scuola e nelle amministrazioni pubbliche, sta valutando di introdurre i dialetti della città di partenza e di destinazione negli annunci di bordo.

EasyJet fa sapere in un comunicato che, come «terzo vettore per quota di mercato nel trasporto passeggeri in Italia», sta prendendo «in seria considerazione la possibilità di sdoganare e valorizzare i principali idiomi regionali introducendoli sulle tratte domestiche durante le istruzioni di sicurezza che vengono fornite prima del decollo. continua

Per la serie tutto il mondo è paese

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opere di misericordia

La professoressa di italiano di mia figlia dodicenne ha chiesto di ricercare le opere di misericordia.

Ho fatto notare a mia figlia che non vengono studiate oramai da anni.

Ho cercato su wikipedia e ho scoperto una cosa interessante conoscevo le opere di misericordia corporali e non quelle spirituali..

Vi propongo di leggere

Le sette opere di misericordia spirituale

1. Consigliare i dubbiosi.

2. Insegnare agli ignoranti.

3. Ammonire i peccatori.

4. Consolare gli afflitti.

5. Perdonare le offese.

6. Sopportare pazientemente le persone moleste.

  1. Pregare Dio per i vivi e per i morti.

Per quanto ne so io, le opere di misericordia spirituale sono un’invenzione del clero (anche se devo ammettere che sono molto evocative: “sopportare pazientemente le persone moleste” è un capolavoro), mentre quelle di misericordia corporale trovano un riferimento in un passo del vangelo di Matteo (XXV, 31 ss.).


Tralasciamo lultimo e leggiamo gli altri. Nellattuale società liquida, insicura, in crisi perenne più che opere di misericordia mi sembrano punti irrealizzabili.

Ps senza intenzione di offendere chi crede veramente personalmente mi resta difficile riuscire a non trovare in questo periodo milioni di dubbiosi di peccatori di afflitti di persone moleste. Forse è colpa della società o forse sono io che ho una visione particolare del mondo. Cosa ne pensate? scrivetemi

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Cilento, una terra da modernizzare

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Ad un anno di distanza dalla sua pubblicazione propongo la lettura di questo articolo.

Cilento, una terra da modernizzare


A parità di giorni e di spettacoli, quest anno il Ravello Festival ha incrementato del 15 per cento le presenze di spettatori e del 52 per cento gli incassi. Ciò significa che, quando si costruisce un "sistema" turistico fatto di mare, mostre, concerti, buoni alberghi, cucina genuina e accoglienza raffinata, non c è monnezza che tenga. M a soprattutto significa che una regione polifonica come la Campania non può svilupparsi se non investe energie economiche e organizzative sulla provincia che, rispetto a Napoli, possiede le maggiori riserve ancora inesplorate di natura e di cultura. Il Cilento ne offre l esempio più eloquente. 270 mila abitanti distribuiti in una ottantina di Comuni a sud di Salerno, 22 dei quali hanno meno di mille abitanti. Una fitta rete di piccoli centri equamente distribuiti tra mare, collina e montagna, quasi a formare altrettanti quartieri di una cittadina ideale, immersa nel verde dei boschi che coprono il 22 per cento dell intera superficie. Qui, a Velia, Parmenide e Zenone esplorarono l essenza dell umana avventura. Qui, a Vatolla, Gian Battista Vico disegnò i corsi e i ricorsi della storia. Qui, a Paestum, Goethe si commosse davanti ai templi insuperati. Dunque, nella nostra società postindustriale, dove l emozione, l estetica, la qualità della vita emergono di giorno in giorno come valori dominanti e dove natura e cultura sono convocati per sviluppare l economia attraverso il turismo, nulla mancherebbe al Cilento per essere un miraggio afferrabile, un luogo di appagamento felice. Invece la popolazione diminuisce: emigrano soprattutto i giovani diplomati e laureati, che, dopo avere assorbito per venti anni le energie familiari, se ne vanno ad arricchire le già ricche regioni del Nord. Qui molto più che nel resto d Italia l economia è ancora legata all agricoltura e alla pesca, che insieme trattengono il 17 per cento della popolazione attiva. L industria occupa il 24 per cento dei lavoratori, ma si tratta di piccole imprese, in buona parte edili. Il resto opera in un terziario frammentato e senza slancio. Tra il cittadino e lo Stato, l unica istituzione radicata nella cultura consolidata del Cilento è la famiglia, ancora affettivamente indissolubile (i divorziati sono meno dell 1 per cento) ma già demograficamente modernizzata (il 70 per cento dei nuclei familiari è senza figli o ha un figlio soltanto). In mezzo, tra cittadino e Stato, vi è una mousse politica prevalentemente screditata, unita e divisa da interessi contingenti, sradicata da qualunque ideologia, senza piani precisi per il futuro. Questa mousse ha sperperato gli aiuti pubblici impiegandoli in imprese insensate; ha devastato il territorio con una speculazione demenziale, parimenti efferata nei centri costieri e in quelli interni; ha assicurato al Cilento un reddito pari alla metà di quello veneto; ha creato un patrimonio edilizio fatto per il 36 per cento di case vuote; ha desertificato un paesaggio collinare che copre con le sue imprevedibili bellezze il 67 per cento dell intero territorio; ha invaso le zone balneari con un turismo massificato che riesce a saturare i posti letto solo per il 26 per cento. Contro questa situazione aberrante, creata da operatori famelici e ignoranti, tanto guardinghi quanto aggressivi, lotta disperatamente un popolo modernizzatore fatto di giovani meritevoli e tuttavia disoccupati, di preti impegnati e tuttavia rimasti senza gregge, di donne battagliere e tuttavia esasperate da un maschismo arcaico, di genitori tenerissimi e tuttavia abbandonati dai figli emigrati, di intellettuali coltissimi e tuttavia condannati a vivere in una palude di ignoranza parimenti alimentata dall ottusità conservatrice e dalla stupidità mediatica.è dunque persa ogni battaglia di modernizzazione? Tutt altro! Il Cilento rappresenta l area campana con il maggiore potenziale di sviluppo. Le sue coste, benché mortificate dalla speculazione rapace, riservano ancora tesori di bellezze incontaminate, disponibili per un turismo di alta qualità. Il suo associazionismo culturale mette a disposizione del territorio una "università invisibile" che fa del Cilento l area più intellettualizzata della regione. La sua rete di imprenditori e di professionisti, esasperata dal prezzo finora pagato al clientelismo miope, è impaziente di novità e di trasparenza. Tutto è pronto, dunque, per un salto del Cilento dal torpore rurale allo sviluppo postindustriale. – DOMENICO DE MASI


fonte: Repubblica — 29 luglio 2008 pagina 1 sezione: NAPOLI

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Quelli del total quality life

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La Total Quality Life


La total quality life (t.q.l.) è una filosofia di vita, un modo di pensare, un pensiero, una strategia . Anche se le parole sono in inglese i due tipi che hanno pensato tutto ciò sono italianissimi. I due filosofi hanno pensato di sfruttare le pieghe spazio temporali che esistono nelle vite di ognuno di noi (in parole povere gli alti e i bassi che la vita ci offre). Cosa consiste la total quality life?


Consiste nel fare quello che Più ci piace in modo cosciente.


Quindi sabato o domenica prossimi se avete sempre pensato di fare qualcosa di carino come per esempio acquistare un oggetto, fare una gita, lanciarvi con il paracadute o qualsiasi altra cosa che possa farvi bene e che non avete mai fatto …. non abbiate timori fatela.

Vi accorgerete che la vostra vita lavorativa affettiva, familiare migliorerà in modo notevole. Durante la settimana successiva penserete ai momenti bellissimi che avete passato nel fare o acquistare o visitare o qualsiasi altra cosa che avete fatto in ambiente t.q.l.. Non è importante cosa facciate o quanto tempo impiegate, limportante è che siete convinti che state facendo qualcosa in ambiente di qualità totale per voi e per i vostri cari.

Quindi mettevi comodi e come dicono i due autori: non basta raggiungere la meta ma godersi il percorso.

Buon total quality life a tutti.

E se ti fa piacere fateci sapere la tua total quality life personale scrivendo qui

Maggiori informazioni

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Un sofferto viaggio nel disagio globale

Un sofferto viaggio nel disagio globale


Lavvio del Terzo Millennio è caratterizzato da un confuso progetto di mondializzazione, rappresentato e presentato da un percorso mediatico molto spesso deviato ed incapace di trasmettere i valori alla base della vita di ciascuno e necessari ad un vivere dinsieme basato sulla centralità delluomo, come soggetto pensante e come espressione di valori che rappresentano la forza per un cammino di rispetto reciproco, di dialogo e di pace dellumanità nel confronto delle differenze.

E questa la via della civiltà globale; deviarla è fortemente rischioso con la conseguenza di un possibili imbarbarimento tra le diversità umane che affollano il pianeta della Terra.

continua

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Saper far funzionare la tecnologia è una forma darte

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Saper far funzionare la tecnologia è una forma darte

Può sembrare tutto facile e connotato da da forti pulsioni automatiche. Generalmente chi spiega il funzionamento del computer si accinge a sostenere dei forti e diretti “premi qui, vai di li, schiaccia questo, schiaccia quello”.

Ma se guardiamo nel profondo saper far funzionare la tecnologia è una forma darte. Nel senso che se ci vogliamo accontentare di schiacciare dei tasti possiamo benissimo farlo, ma se vogliamo creare e far fare alle macchine cose che neanche i progettisti delle stesse avevano pensato dobbiamo improvvisare, insomma dobbiamo creare degli ambienti nuovi: dobbiamo provare il metodo sperimentale del tipo se faccio questo cosa succede.


Così non possiamo solo installare programmi ed usarli ma anche pensare quale utilizzare, decidere come risparmiare e pensare quale può essere il programma più adatto per i nostri scopi.

Non dobbiamo farci trascinare dai modelli più innovativi ma dobbiamo decidere quale è il modello adatto per le nostre esigenze. Io quanto posso utilizzo programmi in licenza gnu software libero, open source

Molte volte utilizzo programmi datati ma che so utilizzare in modo appropriato.

Ad esempio io utilizzo un programma di disegno per creare delle mappe concettuali e non quello realmente costruito per lo scopo.

Quindi sperimentiamo e non abbiamo paura di sbagliare la tecnologia ci permette di fare e disfare.

Ma ricordiamoci far funzionare le nuove tecnologie è una forma darte.


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Tra blog, idee risorgimentali, stampe clandestine… e diritti conquistati

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Durante il periodo cosiddetto risorgimentale italiano nacquero e si diffusero molti periodici che pubblicavano articoli sui concetti di libertà, democrazia, italianità sovranità autodeterminazione e che chiedevano a grande voce lunione dellItalia.

Soprattutto si scrivevano di diritti, di rivoluzioni di industrializzazione, di nazioni e oppressori. Nacquero le prime gazzette, volantini fogli scritti, nuclei di persone colte scrivevano e discutevano sulle rivoluzioni e sugli accadimenti del mondo europeo, sui fermenti che scuotevano lEuropa, il Nuovo Mondo.

Alcuni club che diffondevano idee allora considerate innovative oggi considerate normalissime: diritto di esporre il proprio pensiero, la libertà di insegnamento la libertà di domicilio, la segretezza della corrispondenza, il diritto di riunirsi .

Penso ad alcuni periodici come il Conciliatore, il Caffè, lIlluminatore, Minerva napoletana, Sentinella subalpina, Giovane Italia, Risorgimento, lIndicatore Genovese.

la caratteristica che li accomuna è che erano allepoca considerate clandestine ovvero opere che non potevano essere pubblicate perché mancavano le autorizzazioni necessarie.

Sono passati circa duecento anni da quei fogli considerati clandestini. Oggi i mezzi di comunicazione sono un pochino più sofisticati.

Tra questi ricordiamo i blog ovvero idee e diario messi in comunicazione nella rete. Cioè alla portati di tutti. Come tutte le cose umane in questa circolazione di idee, pensieri e cose della vita esiste tutto le scibile umano, formato da tonnellate di situazioni che possiamo catalogare grosso modo in cose che succedono in quanto viviamo e di relazioniamo con gli altri e cose di pensiero profondo , cose che abbiamo sentito o visto e che fino a qualche tempo fa erano considerate private e non pubblicabile o visibili.

Ora in tutto questo marasma circolano anche pensieri degni di nota e idee che altrimenti finirebbero per non circolare in modo veloce.

Ma una cosa è rimasta uguale in circa due secoli: la paura della circolazione delle idee. No non stiamo parlando di idee sovversive per lincolumità pubblica e la sicurezza dei cittadini e pericolose (Da condannare e perseguire legalmente sempre e comunque), stiamo parlando di idee da provare e confutare di opinioni di giudizi con il diritto di replica fatte tra persone civili (il bello del blog è che si può rispondere tramite un commento). Lunica cosa che non si dovrebbe invocare è la clandestinità o la promessa di rendere clandestino il dibattito.

La rete dovrebbe servire a ciò, o almeno potremmo provarci, e forse al suo interno ha già i suoi anticorpi: la capacità critica si acquisisce solo provando, solo con il confronto anche duro potremo migliorare e se tutto ciò non va bene ai governanti……. potranno dire la loro e ognuno potrà trarre le proprie conclusioni.



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I tre mondi

Tre mondi



I tre mondi

Senza entrare in particolari tecnici strumenti filosofici che non mi sono del tutto familiare vorrei cercare dividere il nostro agire e il nostro esistere in 3 mondi.

Il primo è il mondo della vita, un mondo popolato da tutti gli esseri viventi che per vivere appunto devono mangiare cibarsi , sostenersi e soddisfare i propri bisogni primari. Dovunque viviamo, qualsiasi cosa facciamo, in qualsiasi sistema economico viviamo: baratto, capitalistico di sussistenza bisogna far fronte a questo mondo. Vi è poi il mondo del pensiero della creatività è un mondo fantastico dove non si compiono azioni per soddisfare dei bisogni materiali ma per il solo gusto di farlo ci si accontenta di fare qualcosa, scrivere, scolpire disegnare, creare un nuovo vestito per il semplice gusto di farlo. E un mondo fantastico, superlativo, il vero sistema utilizzato dagli artisti, si fa qualcosa solo per il gusto di farlo. MCErelativity

Naturalmente questi due mondi sono collegati tra di loro e in alcuni momenti della vita possono variare o interscambiarsi la priorità: penso ad esempio ad un pittore che dipinge per il gusto di dipingere, e la moglie, o chi per lui gli vende i quadri per poter sopravvivere. Il terzo mondo è il mondo delle cose e degli oggetti già creati. E il mondo del già avvenuto, è un mondo che si mette in mezzo agli altri due. Un romanzo , una bambola un film sono cose che esistono realmente che hanno creato emozioni, che oramai esistono che possono essere scambiati comprati, rubati, è un mondo che può avere un proprio destino a secondo .della persona che interagisce con loggetto

Noi tutti ci affaccendiamo per questi tre mondi e a secondo del nostro umore, del nostro esistere percorriamo i tre mondi fermandoci alcune volte in uno solo. Conosco persone che vivono felicemente solo in un dei tre mondi per tutta la vita senza mai farsi sfiorare dallidea dellesistenza degli altri due.

Ora un piccolo gioco tu in quale mondo credi di vivere? Perchè? Pensi che si possa cambiare mondo? Come?

Facci sapere

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Tramonto dei valori e civiltĂ  dei barbari che avanza

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http://www.corriere.it/cultura/08_ottobre_07/magris_baricco_civilta_barbari_20ff4502-9434-11dd-a0d8-00144f02aabc.shtml


Larticolo di oggi sul corriere della sera riporta una conversazione tra Magris e lo scrittore Baricco.

É sconvolgente come realtà e fantasia possono essere divelti da un mondo caotico e a volte incomprensibile. Dalla conversazione dei due personaggi possiamo solo evincere un piccolo ragionamento: non possiamo esimerci dal comprendere, non possiamo non imparare dai classi, non possiamo che applicare il cambiamento e criticarlo per imparare dalle macerie della distruzione, un continuo e inesorabile sapere senza fine. Forse la bellezza è nel viaggio da intraprendere per comprendere. La summa di ciò sono i siti e i blog: non esiste il passato non si conosce il futuro, si ciba del presente, ha bisogno di forte e solide costruzioni classiche per andare a avanti, cè tutto ed è il contrario di tutto.

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